Il complesso di Rozzol Melara sovrasta la città di Trieste e il suo splendido golfo, un monumento all’architettura brutalista con una storia affascinante. Concepito da un team di professionisti triestini selezionati dall’Ordine degli Architetti e degli Ingegneri, il quadrilatero di Melara è stato costruito sotto la guida di Carlo Celli tra il 1969 e il 1982, ispirandosi alle teorie socio-architettoniche di Le Corbusier.

Il complesso è costituito da due edifici a forma di L, con altezze variabili tra sette e quindici piani, formando un volume di 267.000 metri cubi su un’area di 89.000 metri quadrati. Comprende 648 appartamenti di dimensioni tra 45 e 100 metri quadrati, ospitando circa 2.500 persone.

I due edifici sono collegati da percorsi coperti che convergono in una grande crociera centrale, pensata come punto di incontro per creare un “villaggio indipendente” con tutti i servizi essenziali, dai negozi alle scuole.

Situato a soli quattro chilometri dal centro di Trieste, il complesso ha visto la consegna delle prime chiavi tra il 1979 e il 1981, principalmente a giovani coppie. Tuttavia, gli ampi spazi vuoti, prevalentemente cementati e scanditi da colonne di ordine gigante, non hanno sviluppato la vita di comunità prevista, risultando invece aree occupate e utilizzate in modi diversi da quelli originariamente pensati.

Rozzol Melara rimane un esempio intrigante di come le visioni architettoniche e le realtà sociali possano divergere, offrendo spunti di riflessione sull’urbanistica e sulla progettazione comunitaria.